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Napoli-Udinese: finale col botto

13-11-2022 20:21

Maria Labanchi

Sport, Focus Territorio, Calcio Napoli, Campionato, vittoria,

Il Napoli supera l'Udinese dopo un finale da brividi e arriva alla sosta mondiale con un vantaggio di otto punti sul secondo posto...

Ha chiuso il suo 2022 con una vittoria il Napoli di Spalletti che a questo punto si rinsalda al primo posto in Serie A così come Osimhen, ancora al comando della classifica marcatori.

Come pronosticato anche da Spalletti in conferenza stampa pre partita, questa sfida non sarebbe stata affatto semplice, ed infatti nei primi minuti sono stati soprattutto gli ospiti a cercare di infastidire Meret. Al 15’ però Osimhen, di testa, ha messo in rete il suo nono gol in campionato per questa stagione. Un quarto d’ora dopo a raddoppiare il vantaggio è arrivato anche il gol dell’ex di Zielinski, che ha chiuso un primo tempo tutto sommato senza grossi rischi per i padroni di casa. Un po’ “a sorpresa”, al rientro in campo il tecnico partenopeo ha già effettuato la prima sostituzione, schierando Mario Rui al posto di Olivera. Al 58’, Elmas ha segnato quella che avrebbe dovuto essere la rete che chiudeva definitivamente la partita. Come loro solito, i partenopei hanno continuato a cercare il gol, arrivandoci vicinissimo in almeno tre o quattro occasioni. Invece il finale è stato tutt’altro che tranquillo per gli azzurri che nel giro di pochi minuti hanno subito le reti di Nestorovski e Samardzic, con un’Udinese che pareva essere rientrata appieno in partita. Alla fine, però, i padroni di casa sono riusciti a spuntarla prendendosi anche qualche rischio che avrebbe potuto tranquillamente essere evitato visto il risultato iniziale e che ha lasciato tutti col fiato sospeso per almeno un quarto d’ora. L’importante però è essere riusciti a dare la conferma che questo Napoli c’è ancora ed è più combattivo che mai, essendo riuscito a portare a casa il risultato nonostante la sofferenza inaspettata e che a tratti ha riportato alla mente qualche partita del passato.

Ma la differenza è che, oltre ad aver dimostrato più volte di saper soffrire, c’è anche chi si prende le proprie responsabilità: dopo il match, infatti, Kim ha tenuto a scusarsi per gli errori commessi nel finale che hanno portato gli avversari a segnare ben due gol a pochi minuti dal triplice fischio del direttore di gara mettendo a rischio dei punti che per la maggior parte del tempo i padroni di casa avevanoco meritato grazie ad un’ottima prestazione. Allo stesso tempo, nessuno sembra voler celebrare i propri meriti individuali senza prima dare priorità a quelli del gruppo, come dichiarato anche da Osimhen: “Sono contento di aver segnato, sono soprattutto contento di contribuire. Ma non mi metto davanti alla squadra, voglio vincere un trofeo”.

Ha chiuso dunque con l’undicesima vittoria consecutiva e il quindicesimo risultato utile questa prima parte di campionato un Napoli che finora non ha subito alcuna sconfitta e che adesso avrà a disposizione un mese e mezzo circa per riorganizzarsi e prepararsi ad affrontare un altro ciclo di partite abbastanza complesso a partire dal big match con l’Inter in programma per il 4 gennaio. E il vantaggio sicuramente è che a differenza di altre squadre, quella partenopea manderà pochi uomini al Mondiale in Qatar e quindi sarà minore il rischio di perderli per infortunio o per eccessiva stanchezza. Nel frattempo si è fatta sempre più insistente la voce secondo cui la squadra dovrebbe partire per un ritiro in Turchia proprio per non perdere il ritmo e per lavorare al perfezionamento dei piccoli difetti palesatisi soprattutto nelle ultime sfide. Malgrado la distanza abbastanza consistente dal secondo posto (conteso al momento da Lazio e Milan con l’Inter alle calcagna), però, Spalletti continua a non sbilanciarsi sull’obiettivo finale del suo gruppo che ha ancora 69 potenziali punti da conquistare fino alla fine del campionato. E forse sarà proprio la reazione a questa sosta a far capire quali sono le reali intenzioni di questa squadra che negli ultimi mesi non ha fatto altro che migliorare di partita in partita mettendo in mostra un calcio che non ha nulla da invidiare alle migliori d’Europa.