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Tra pragmatismo e paura di perdere

30-07-2022 17:20

Edoardo Barra

Politica e Sindacato, Attualità, Elezioni, Centrodestra, Centrosinistra, Meloni, Letta,

Più si avvicinano le elezioni maggiore è la differenza tra i vari schieramenti in campo. Il Paese ha necessità di rialzarsi, servono serietà e concretezza

Le elezioni si avvicinano e i vizi e virtù delle forze in campo si evidenziano sempre meglio. La contrapposizione politica, una volta naturale terreno di confronto, è stata generalmente sostituita dall’approssimazione dei temi basati fondamentalmente su due elementi. Il primo derivante dalla paura d’uscir sconfitti da un confronto che, considerate anche le ridotte dimensioni delle poltrone in palio, è uno tra i più determinanti degli ultimi decenni; l’altro dalla sempre più scarsa capacità d’ascoltare quel respiro del marciapiede, segnale tangibile delle esigenze del Paese.

A fronte di tutto ciò abbiamo comunque un quadro che si va delineando in maniera sempre più chiara.

Il Centrodestra dà l’idea di aver compreso il messaggio che arriva dal basso. Al Paese occorre un forte e chiaro impulso, che vada oltre le logiche finanziarie e cosiddette “politicamente corrette”, per dar spazio alle esigenze primarie e alle speranze depresse della gente. Un deciso segnale in tal senso è dato dalle parole della Meloni: “Serve molta serietà, serve una verità che non sempre la politica ha saputo dimostrare, serve responsabilità per un piano realistico e concreto per il futuro del Paese”. In pratica poche chiacchiere e fatti immediati e tangibili. Se a questo, fermo restando i normali distinguo dei giochi elettorali, si aggiunge l’unità che lo schieramento sta mostrando (una compattezza più unica che rara), ecco spiegato il vantaggio che i sondaggi palesano.

Dall’altro lato un Centrosinistra ormai vittima di se stesso e delle scelte fatte negli ultimi anni. Riconoscere come discendenti della sinistra coloro che inneggiano a viva voce un boiardo dell’alta finanza, innalzandolo a difensore delle genti comuni, è uno sforzo notevole. A questo si aggiunga il disastro politico derivante dalla mancanza di proposte innovative, dalle varie alleanze, contro-alleanze e ricerca di inverosimili alleanze tutte, comunque, accompagnate dalle disperate (e a tratti patetiche) ricerche di distinguo.

Tra l’altro, il meccanismo ciclicamente messo in funzione dal Centrosinistra del “si distrugga l’avversario con ogni mezzo” lascia, tra la gente, il tempo che trova nonostante si mettano in campo forze esplosive di propaganda e miserevoli scenari che tendono a evidenziare chissà quali misteri e sotterfugi, dimenticando - è proprio il caso di dirlo - quello che la storia ci ha consegnato come verità comprovate.

Gli italiani, dopo la cocente delusione provata agendo di pancia e affidando il proprio destino nelle mani di sconosciuti incapaci della politica (leggi M5S), hanno necessità di rialzarsi dalle terribili mazzate provocate dalla pandemia e da una guerra in cui siamo stati coinvolti solo per “rispettare” posizionamenti geopolitici. Tutto ciò senza però dimenticare la situazione precedente, non certo esaltante per la nostra nazione.

Ci aspettano adesso settimane dove le fake, i media schierati (quasi tutti subdolamente o meno da un lato), le grida di scandalo, i transfughi che negheranno il proprio passato sarà normale amministrazione. Il problema è che questi atteggiamenti sono inutili politicamente e allontanano la gente dal palazzo.

Ora, invece è il momento di non badare ai canti lamentosi dei bigotti scandalizzati ma offrire al Paese una prospettiva vera invitando la gente ad essere artefice del proprio futuro e decidere a chi affidare le sorti di un domani che, in ogni caso, non sarà facile. Ogni voto mancante sarà un attestato di resa e questo non ce lo possiamo permettere.