Tredicesimo successo consecutivo per Luciano Spalletti e i suoi che continuano a dominare la classifica di Serie A stravincendo su un Sassuolo che seppur abbia tentato di attutire il colpo, ha sempre trovato il muro Meret a sbarrargli il passaggio.
Ad aprire le danze con un gol quasi ad effetto “elettroshock” per gli avversari è stato Osimhen dopo soli tre minuti di gioco. Malgrado i neroverdi abbiano cercato di rimediare come potevano, l’”uomo mascherato” ha raddoppiato il punteggio al 19’, tra l’altro di nuovo su assist di Kvaratskhelia. Lo stesso georgiano, un quarto d’ora dopo, ha segnato la rete del 3-0 stendendo Consigli con un destro. Nel secondo tempo, pur con un Sassuolo più reattivo, i partenopei hanno comunque costruito e sono arrivati a segnare il quarto gol sempre con Osimhen, alla sua prima tripletta in Serie A. Negli ultimi minuti di partita, il secondo cartellino giallo per Laurienté ha costretto gli ospiti a dover subire i colpi dei partenopei con un uomo in meno, chiudendo con un clean sheet questa sfida giocata dopo la festa in onore di Maradona, il campione argentino scomparso nel 2020 che oggi avrebbe compiuto 62 anni.
Con i gol di ieri, tra l’altro, Osimhen e Kvaratskhelia hanno agganciato rispettivamente il primo e secondo posto della classifica marcatori, e con questo risultato gli azzurri sono saliti a quota 50 gol complessivi per questa prima parte di stagione. E forse è proprio il caso di dire che gli unici aggettivi per descrivere questo Napoli così in forma sono “devastante” e “imprevedibile”, a tal punto che ormai una decina di squadre non sono riuscite a batterlo né a comprendere i suoi meccanismi di gioco, che da un paio di mesi a questa parte riescono a condurlo alla vittoria, talvolta facendola risultare anche come una cosa semplice da raggiungere.
Un altro dei punti di forza di questo gruppo sembra essere anche quella continua ricerca della perfezione che si esprime soprattutto nell’atteggiamento del tecnico prima, durante e dopo ogni partita. Per questa sfida in particolare, Spalletti si è mostrato insoddisfatto per l’imprecisione dei suoi ragazzi in alcune occasioni; d’altro canto, però, si è sbilanciato nel definire Kvaratskhelia “perfetto” poiché “sa fare tutto”. In effetti, mettere in mostra tutte queste qualità per un ragazzo giovane e proveniente da un campionato totalmente diverso da quello italiano è comunque segno di grande forza e personalità che col passare del tempo non possono fare altro che migliorare ed accrescersi.
Arrivati a questo punto, gli azzurri sembrano cominciare anche un po’ a “fare invidia” ai loro avversari, che dopo ogni sconfitta paiono trovare sempre più complicato ammettere che la vittoria di questo gruppo sia determinata dalla sua qualità più che dalla semplice fortuna. Anche perché vincere tredici partite consecutive, tra l’altro con squadre ritenute sulla carta superiori a quella partenopea, non può assolutamente considerarsi frutto del caso, soprattutto tenendo in conto la media alta di gol per ogni sfida.
Ad ogni modo, la prossima settimana ad attendere questa “macchina da gol” ci saranno due sfide abbastanza complicate contro Liverpool e Atalanta, anche se mantenendo quest’atteggiamento nulla sembra impossibile per Spalletti e i suoi, che paiono aver sfatato il mito dei rischi connessi ad una squadra troppo giovane ed inesperta: è forse proprio quest’età bassa ma neanche troppo (in media 25,6 anni) che dà a questi ragazzi tutto l’entusiasmo necessario per affrontare qualsiasi avversario con la stessa cattiveria agonistica a prescindere da quale sia il suo valore sulla carta. E chissà che finalmente non si possa parlare di aver trovato quella “cazzimma” che negli anni è sempre venuta a mancare proprio quando non doveva…