Non è bastato il pareggio ottenuto sul filo del rasoio al Napoli di Spalletti per strappare il passaggio del turno ai rossoneri di Pioli, che pure al Maradona e malgrado la presenza di Osimhen, la cui mancanza si era avvertita nella gara di andata, sono riusciti a rifilare un gol ai partenopei.
In effetti, in uno stadio in cui finalmente hanno fatto il loro ritorno bandiere e striscioni i padroni di casa erano partiti forti e propositivi, ma al 20’ un fallo di Mario Rui su Leao ha permesso la concessione del calcio di rigore ai rossoneri. Meret tuttavia non si è fatto trovare impreparato, impedendo a Giroud di segnare una rete che di certo avrebbe complicato la situazione. Qualche minuto dopo la mezz’ora di gioco, il direttore di gara con l’ausilio del Var ha lasciato correre su un fallo dubbio di Leao su Lozano (subentrato a Politano poco prima). Malgrado i partenopei abbiano dominato il primo tempo anche in termini di possesso palla, alla fine lo stesso Giroud non ha perdonato e al 43’ ha messo dentro un gol pesantissimo ma che comunque non ha impedito ad Osimhen di sorprendere il portiere avversario nel recupero, con la rete annullata per fuorigioco.
Alla ripresa, a risvegliare per un attimo le speranze partenopee ci aveva pensato un fallo di mano in area di Tomori, che ha concesso il rigore pure ai padroni di casa, ma Maignan è riuscito ad ipnotizzare Kvaratskhelia dal dischetto. A pochi attimi dal triplice fischio, Osimhen ha messo dentro un gol (stavolta valido), che tuttavia non è bastato neppure ad andare ai supplementari e che di fatto ha messo il punto ad una partita che potrebbe essere considerata un po’ come il riassunto di quest’ultimo periodo del Napoli, in cui più che mai sembra che la squadra faccia fatica a trovare la rete a differenza di quanto avveniva prima della sosta nazionali.
E sicuramente oltre alla forma non proprio smagliante del gruppo nell’ultimo periodo, a pesare tanto, al netto di queste ultime due partite di Champions, è stata proprio l’inesperienza dei partenopei in campo internazionale, sia a livello societario che personale dei giocatori. D’altro canto però non si può rimproverare nulla a dei giovani che per la prima volta si sono ritrovati a giocare a certi livelli, arrivando addirittura laddove questa squadra non aveva mai messo piede prima, ad un punto della stagione in cui in tanti impegni con il Napoli e le rispettive nazionali iniziano sicuramente a far pesare le gambe. E a prova di ciò sta il fatto che sia Politano che Mario Rui, entrambi titolari nella serata di martedì, siano stati costretti alla sostituzione poco dopo la prima mezz’ora di partita e saranno indisponibili per un tempo che varia da due a quattro settimane.
Questa notizia effettivamente non può che dispiacere, soprattutto in un momento così delicato della stagione e in vista di un match importantissimo come quello di domenica prossima a Torino contro la Juventus, in cui gli azzurri dovranno provare a riscattarsi da questa striscia non esattamente convincente di risultati. A questo punto, l’unico modo per uscire da questo tunnel potrebbe essere quello di provare a reinventarsi per apparire imprevedibili agli occhi degli avversari come succedeva prima. Come messo in evidenza anche da queste ultime tre sfide con i rossoneri, ormai sembra molto più semplice studiare le mosse dei partenopei in modo da anticiparli, perciò è bene che oltre a ritrovare le forze per affrontare il più serenamente possibile quest’ultima parte di stagione si pensi in fretta ad una soluzione che nasconda i difetti venuti fuori ultimamente. Con otto partite rimaste alla fine del campionato, di cui almeno quattro da vincere per considerare lo scudetto in bacheca, bisogna limitare i passi falsi e ritrovare quell’entusiasmo nel gioco che in quest’ultimo mese sembra essersi un po’ perso.
E con un impegno in meno a cui dover pensare, sembra proprio essere giunto il momento di “mettere il coltello tra i denti” e dimostrare che tutto quello che si è ottenuto finora è merito non della fortuna, ma della bravura di giocatori ed allenatore, perché comunque mantenere i ritmi così alti per così tanto tempo non è da tutti. E chissà che la partita di domenica prossima non sia il momento giusto per riscattarsi e farsi scivolare addosso tutte le critiche e le polemiche degli ultimi giorni…