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Politica italiana: si vada al voto prima che sia tardi!.

02-07-2022 20:51

Edoardo Barra

Politica e Sindacato, Attualità, Draghi, Crisi, Politica, Inflazione, Prospettive politiche,

I politici italiani abbiano il coraggio di fare politica in modo serio indicando al Paese ricette diverse per poi lasciar scegliere agli elettori.

Per molto tempo gran parte del Paese si è lasciato andare ad un giustizialismo sui generis ricco di ipocriti “Vaffa” e disposto a credere che la politica possa essere improvvisata. Il popolo del marciapiede si era illuso di aver trovato i paladini del proprio sentire, visto che molti di loro proprio dalla polvere del vivere quotidiano arrivava. Nel contempo, un’altra fetta del Paese si entusiasmava a sentir parlare di nuovi orizzonti che partendo dalla Padania si aprivano verso discorsi nazionali di ampio respiro. Infine c’era l’altra piccola fetta, frastagliata e ansiosa che rimaneva nel limbo delle proprie tradizioni senza comprenderne, forse, neanche il perché. E mentre tutto ciò si trasformava in un pasticcio che già lasciava presupporre l’evaporazione della politica vera è arrivato il Covid e la conseguente crisi economica. Due fattori che ancora stringono alla gola la nostra Nazione e non solo.

Allora, nella più straordinaria tradizione burlesca qualcuno si è inventato la doppia veste. Il giorno prima con uno, il giorno dopo con l’altro. Ma, come era più che naturale aspettarsi, anche questo surrogato di esecutivo falliva mentre la crisi aumentava e nessun spiraglio di ripresa appariva all’orizzonte, Ed ecco allora la grande intuizione. Tutti insieme appassionatamente sotto la guida di un non-politico ma considerato il grande e l’unico salvatore della Patria.

Mario Draghi, diciamolo in maniera chiara, è stato accolto da tutti con un gran respiro di sollievo considerato come sia stata l’etichetta del fallimento della politica. Lui, il big Mario, ha, di fatto, messo il Parlamento in soggezione per non dire che ne ha esautorato i compiti fondamentali. A parte qualcuno che ha avuto il coraggio (perché oltre che per calcolo politico la Giorgia nazionale di coraggio ne ha avuto a schierarsi contro) tutti, indistintamente, amici, nemici, parenti e conoscenti politici hanno abbassato il capo disponibili a concedere il loro collo pur di trovar posto nel circo.

Poi però la Russia ha invaso l’Ucraina. Un fatto che già da anni era nelle possibilità visto ciò che stava accadendo da quelle parti e il tentativo, neanche troppo nascosto, di allargare l’influenza della Nato verso oriente.

A questo punto la vetrina illuminata a festa ha lasciato intravedere quello che c’era dietro! Il big Mario ha lasciato ogni remora e si è accodato - in maniera decisa - al volere di specifici interessi finanziari, mettendo in secondo piano le problematiche che stanno strangolando il Paese.

 Un dato che, proiettato in un contesto di mercato globale futuro, potrebbe avere un senso ma esclusivamente se si indossano i panni della finanza e delle grandi lobbie occidentali (e non solo). Se, invece, si è dei poveri cittadini, il tutto ha il valore della ghigliottina e del martire considerato come “Effetto collaterale”. 

E la politica? Il Parlamento? I grandi cavalieri del popolo? Tutti in mistico silenzio, impegnati a non disturbare più di tanto il timoniere, a  litigare tra loro, a inventarsi divisioni per garantirsi una poltrona, a mistificare la propria esistenza come un dato essenziale per il nulla! E al Paese non resta che assistere inerme al proprio fallimento mentre il Covid riprende forza, le piccole, medie e micro imprese falliscono, e l’inflazione galoppa oltre l’8% con un aggravio per famiglia di migliaia di euro all’anno.

Forse occorrerebbe ridare la parola al popolo con quell’esercizio ormai in disuso che è il voto, ma chi potrà mai avere l’ardire politico di rimettersi in gioco assumendosi la responsabilità d’indicare vere prospettive concrete e quindi la forza di mandare al diavolo l’esecutivo per pretendere le elezioni?

Una volta si diceva che chi imponeva la crisi poi perdeva consensi… oggi non ne sarei così sicuro anche perché l’esempio della Grecia è ancora vivo!